Non ho nessuna intenzione di scrivere di Giovanna Boda, della mia cara amica Giovanna. Sarebbe troppo facile raccontare di una donna meravigliosa e votata alla generosità come dono gratuito di sé agli altri nel quotidiano. Sarebbe altrettanto facile scrivere di quanto ho imparato da Lei e quanto sia la bussola del mio agire.
Da musicista e da musicoterapista voglio parlare di Santuzza e di Lola, della delazione e della vergogna. Cavalleria Rusticana, un dramma d’amore che si trasforma in passioni deteriorate da donne e uomini. Sì, il melodramma, ovvero un pezzo di vita che dura solo un’ora dove ognuno di noi si ritrova. La vergogna di Lola, disonorata da Turiddu, si trasforma in delazione in un drammatico raccontare fatti presunti ad Alfio per sanare la sofferenza del tradimento. E così finisce con un morto ammazzato e con una sofferenza che tocca tutti. Invidia, cattiveria, gelosia, rabbia, rancori, false amicizie, vergogna ed altro ancora. Tutti questi biechi sentimenti trovano spazio e albergano negli esseri umani e poi n maniera vergognosa trovano spazio nei giornali, come nella piazza di Francofonte ai tempi di Cavalleria Rusticana. Non voglio scrivere di Giovanna, voglio e desidero poter al più presto lavorare ancora al suo fianco.
Maurizio Primo Carandini,vero amico di Giovanna.
Dirigente scolastico
Istituto comprensivo “Paolo e Rita Borsellino” di Valenza (AL)