Nei giorni del 15 e del 16 marzo, il Centro Studi Paolo e Rita Borsellino ha accompagnato i ragazz* e gli insegnant* della Rete scuola e territorio “Educare insieme” di Verona in un percorso di conoscenza che ha riguardato la presenza mafiosa nel territorio italiano e l’operato di tutti coloro che hanno cercato di contrastarla.
Il percorso è iniziato giorno 15 marzo, dove gli student* hanno visitato il bunkerino, presso il Tribunale di Palermo, che ha ospitato per lungo tempo i giudici Giovanni Falcone e Paolo Emanuele Borsellino. Successivamente, Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo, si è intrattenuta in un’interessante conversazione con gli student* presso la Piazza della Memoria, alle spalle del Palazzo della Giustizia.
Nel pomeriggio, il gruppo ha incontrato Luisa Impastato, nipote di Peppino, presso Casa Memoria a Cinisi.
Anche la giornata del 16 marzo è stata scandita da due momenti: il primo si è svolto durante la mattinata presso il nostro Centro; il secondo, invece, ha avuto luogo a Corleone.
Nella prima parte della giornata gli student* e gli insegnant* hanno visitato la sede in cui ad oggi il Centro svolge le sue attività di memoria operante e di attivismo sociale. Sono stati poi mostrati materiali audiovisivi che hanno permesso di conoscere meglio l’operato di Paolo Borsellino, di Rita Borsellino, di Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Aloi, Vincenzo Fabio Li Muli e Walter Eddie Cosina. L’incontro si è concluso con un fervido scambio di riflessioni ed emozioni.
Nella seconda parte della giornata, il gruppo ha raggiunto Casa Caponnetto, a Corleone, sede della cooperativa “Lavoro e non solo”, la prima che ha avuto un bene confiscato. Durante il pranzo, Pippo Cipriani ha raccontato la sua storia di sindaco del paese. In fine, il gruppo si è recato presso il Laboratorio della legalità dove Marilena Bagarella ha raccontato la storia della mafia da Portella della Ginestra in poi.