Il Centro Studi Paolo e Rita Borsellino si unisce al cordoglio del mondo intero per la scomparsa di Papa Francesco, voce profetica e coraggiosa contro ogni forma di ingiustizia, compresa la violenza mafiosa.
Nel 2014, a Sibari, pronunciò parole che hanno segnato la storia: “I mafiosi sono scomunicati. Non sono in comunione con Dio.”
E ancora, il 21 marzo dello stesso anno, in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, rivolse un forte appello ai mafiosi: “Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi di fare il male!”
E con fermezza ha ribadito che “non si può credere in Dio ed essere mafiosi”, perché la mafia è radicalmente incompatibile con il Vangelo.
Ma Papa Francesco ha parlato al mondo intero, oltre i confini della Chiesa, con parole che hanno risvegliato le coscienze. Nelle sue encicliche, ha proposto un progetto di umanità nuova.
In Fratelli Tutti, ha indicato la via della fraternità universale, della solidarietà e dell’uguale dignità di tutti gli esseri umani, come risposta alla violenza, all’indifferenza e all’odio, promuovendo una cultura della pace e del dialogo. «Ogni guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male».
In Laudato Si’, ha denunciato lo sfruttamento della Terra e delle persone, richiamandoci a una ecologia integrale, dove giustizia sociale e ambientale camminano insieme.
Il suo impegno è stato costante anche verso i migranti, i poveri e gli scartati. Memorabile la sua visita a Lampedusa nel 2013, prima tappa del suo pontificato, dove commemorò le vittime del mare e pronunciò un’accusa forte contro la “globalizzazione dell’indifferenza”.
🕊️ Grazie Papa Francesco. La tua parola continuerà a camminare insieme a chi non si rassegna all’ingiustizia, alla solitudine e alla paura.